Davide Sarchioni (Orvieto, 1979), è curatore d’arte contemporanea e storico dell’arte.
Si laurea a pieni voti in Storia dell’Arte Contemporanea con Enrico Crispolti presso la facoltà di Lettere dell’Università di Siena, con una tesi di ricerca sul lavoro di Thomas Lange e gli sviluppi della pittura tedesca tra gli anni Settanta e gli anni Novanta. Partecipa a workshop internazionali in Germania presso la Sommerakademie “Kunst Leben” della Augsburger Akademie der Kunst a Irsee nel 2001 e la Reichenhaller Akademie di Bad Reichenhall nel 2005.
Dal 2005 svolge attività di critico d’arte, consulente e curatore freelance per enti pubblici, fondazioni, gallerie d’arte e privati in Italia e all’estero, curando mostre, collezioni e cataloghi d’arte e collaborando con artisti italiani e internazionali, affermati ed emergenti.
Dal 2010 al 2014 collabora con il Museum am Dom di Würzburg (Germania) come curatore dei progetti speciali, invitando diversi artisti tra i quali Bruno Ceccobelli, Enzo Cucchi, Rainer Fetting, Jannis Kounellis, Thomas Lange, Markus Lüpertz, Jonathan Meese, Matteo Montani, Mimmo Paladino, Marco Tirelli, Ben Willikens e altri. Ha svolto anche attività di consulente per la collezione di arte contemporanea della Diocesi di Würzburg e ha collaborato alla collocazione permanente di diverse opere negli spazi pubblici, nei musei e nelle chiese della diocesi, tra cui le pale d’altare di Marco Tirelli, Mimmo Paladino e Matteo Montani per il Duomo di Würzburg e il grande rilievo in terracotta di Mimmo Paladino per la Burkardus Haus sempre a Würzburg.
Dal 2010 è direttore artistico della galleria Il Frantoio a Capalbio (GR) dove realizza svariate mostre di numerosi artisti affermati ed emergenti.
Dal 2014 è direttore artistico di “Terravecchia” presso Frasso Telesino (BN), progetto d’arte contemporanea con opere permanenti legate al territorio.
Nel 2012 è stato membro della giuria del “Premio Nocivelli” a Brescia e nel 2013 ha curato la grande mostra di Jannis Kounellis presso Il Salone degli Incanti a Trieste.
Nel 2015 è co-fondatore del progetto TerraMedia e LaDi Art e dal 2016 al 2018 è stato direttore artistico della programmazione del Museo Civico di Palazzo Petrangeli a Bagnoregio (VT). Nel 2017 ha curato la grande retrospettiva di Thomas Lange allo ZAC a Palermo.
Dal 2018 è curatore e consulente dei progetti d’arte per la Fondazione Luca e Katia Tomassini di Orvieto con cui ha realizzato anche l’importante retrospettiva “Achille Perilli Beyond”, in collaborazione con il Comune di Bagnoregio.
Dal 2005 ha lavorato all’ideazione e alla cura di progetti d’arte basati sulla sinergia tra istituzioni pubbliche e privati, tra i quali: “Chambre d’Amis. Torre Alfina” (2005-2009), Torre Alfina (VT); “AmbientArti” (2007-2009) per la Provincia di Viterbo; “Terravecchia” (2014-2016 e 2019) a Frasso Telesino (BN); “Arte e Vino” (2014) a Capalbio (GR); “MADE IN FORTE” (2017) a Forte dei Marmi (LU); “Tra terra e Mare. Follonica in Contemporanea” (2017) a Follonica (GR).
Ha tenuto seminari presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e l’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2014, nel 2015 e nel 2016. Ha scritto per riviste di settore come Exibart e Rivista Segno e ha pubblicato saggi, cataloghi e monografie con diverse case editrici tra le quali SKIRA, Gangemi, Gli Ori, Broecking Art Edition.
Ha curato mostre e progetti per gallerie d’arte in Italia, in Germania e negli USA e in diversi spazi museali e fondazioni, tra i quali Museo di Palazzo Venezia e Museo MACRO a Roma, Fondazione MUDIMA a Milano, Castel Sant’Elmo e Museo del ‘900 a Napoli, Reggia di Caserta, Haus der Architekten a Düsseldorf, Museum am Dom a Würzburg, Museum Burg Miltenberg, Museo di Palazzo Collicola a Spoleto, Fondazione Volume! a Roma, Museo Diocesano di Brescia, ZAC a Palermo, SMMAVE a Napoli, Castello Aragonese sull’isola di Ischia, Palazzo dei Priori e Palazzo degli Alessandri a Viterbo, Salone degli Incanti a Trieste, Sala Santa Rita-ex chiesa in Campitelli a Roma. A Orvieto, presso Fondazione Luca e Katia Tomassini, Museo dell’Opera del Duomo, Palazzo dei Sette e Palazzo Coelli-Fondazione CARIOR.