Mariella Bettineschi (Brescia, 1948) si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo.
Artista femminista, si contraddistingue nel panorama internazionale per la continua ricerca di linguaggi femminili capaci di raccontare, attraverso pittura, scultura, disegno, collage, fotografia, digital painting, la centralità della donna, le sue infinite capacità di mettere al mondo il mondo.
Un mondo complesso e multiforme che ci permette di guardare la nostra esistenza in modo diverso, di portarla in un tempo differente, negli spazi tra le cose, dalla seconda alla quarta dimensione, presentandola come promessa di futuro.
Memoria e futuro, la vita, l’essere e il passato sono tempi e temi che vengono rimontati come un flusso continuo, rielaborati come segni, forme e immagini che si presentano come paesaggi, figure umane, oppure come depositi della cultura o come dimensioni altre e successive. Tutti quanti si originano dal mondo, ma esistono in un altro luogo e si riformulano continuamente come succesione di idee di un’unica visione più ampia e sono portatori di molteplici verità.
Il suo video contributo raccoglie le immagini dei tondi, parte dell’installazione “La teoria delle sfere”, che irradiano colori armonici e pulsanti, di uno splendore celestiale e immateriale che non trova una collocazione terrena, né in altro luogo, la cui successione crea una mappa di conoscenza che la logica non può spiegare, come un linguaggio invisibile, uno stato irrazionale, primitivo e mistico dell’essere, “l’arcana poesia che abbiamo perso quando abbiamo acquisito i nomi delle cose”. (Sid Sachs)
Bettineschi partecipa alla XLIII Biennale di Venezia nel 1988 ed è inviatata alle importanti mostre “Aspekte der Biennale Venedig” all’ Art Forum di Monaco, e Blau: Farbe der Ferne” al Kunstverein di Heidelberg. Dal 1987 al 1993 lavora con la Galleria Emilio Mazzoli di Modena. Nel 1989 si trasferisce a Berlino fino al 1995. Del 1992 è l’installazione “Paesaggio in nero” a Villa Reale di Monza. Nel 1994 partecipa alla European Sculpture City a Turku, in Finlandia. Nel 1998 è la mostra “Rubata al tempo” alla Galleria Continua di San Gimignano e nel 1999 “La vestizione della sposa” al Kunstverein di Heidelberg e nel Palazzo Ducale a Mantova. Del 2002 è l’installazione “N.Y.C. Groundzero” al Museum of New Art di Detroit e all’Istituto Italiano di Cultura di New York.
Nel 2006, la mostra “Voyager” attraversa gli Stati Uniti, con tappa a New York da Dorfman Projects e alla New York University; a Philadelphia alla The University of Arts; a Los Angeles all’Istituto Italiano di Cultura e al Santa Monica Museum of Art; a Detroit al Museum of New Art. In Italia alla GAMEC di Bergamo e al Sanpellegrino Space di Milano. Tra le mostre i progetti recenti si ricordano: “Atlante delle immagini e delle forme” alla GAMEC di Bergamo (2016); “Da Duchamp a Cattelan” al Palatino, Roma (2017); “Percezioni #1” presso Fondazione Volume! a Roma (2019); “Hommage à Léonard et à la Renaissance” presso Chateau du Rivau, Loire (2019)
Electa Mondadori pubblica nel 2019 la monografia “Mariella Bettineschi, L’era successiva” che viene presentato presso La Galleria Nazionale di Roma.