Il progetto del giovane scultore Antonio Barbieri (Rho, 1985), si ispira al famoso libro Kunstformen der Natur (Le forme artistiche della natura) del 1904 che comprende una raccolta di 100 litografie e stampe autotipiche del biologo tedesco Ernst Hëckel, rappresentanti diversi organismi, sia vegetali, sia animali, molti dei quali descritti per la prima volta.
Muovendosi liberamente tra le immagini colorate e le svariate forme naturali proposte dalle tavole di Hëckel, Barbieri ha elaborato un’ampia serie di lavori plastici, di disegni e oggetti di diverse dimensioni e materiali che saranno disposti nello spazio, a terra o alle pareti senza soluzione di continuità, sollecitando associazioni formali e cromatiche tali da creare un tipo di ambiente simile ad un laboratorio di biologia, in cui lo scambio reciproco tra arte e natura vuole restituire una visione d’insieme caleidoscopica data dal continuo variare di elementi fitomorfici e geometrici, stilizzati e ornamentali.
Il progetto espositivo – curato da Davide Sarchioni e pensato in site specific per lo spazio espositivo del Vetrya Corporate Campus – evidenzia gli esiti più recenti della ricerca di Barbieri la cui indagine plastica, volta a rintracciare approcci sempre nuovi alle differenti problematiche legate alla forma e al volume, scaturisce ora da una riflessione sulla natura come sorgente di nuove soluzioni formali ed è affrontata, di opera in opera, come interrogazione continua sulla costituzione e l’evoluzione delle diverse forme naturali, che vengono studiate e riformulate in elaborazioni artistiche utilizzando programmi di modellazione tridimensionale.
Antonio Barbieri nasce a Rho (MI) nel 1985. Si laurea in scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2010. Durante gli studi, lavora presso alcuni laboratori artistici approfondendo la conoscenza di tecniche scultoree meno convenzionali. Negli stessi anni, diventa assistente dello scultore e scenografo professionista Cristian Biasci che lo avvia alla Scenografia. Nel 2009 viene selezionato per realizzare il premio Monte dei Paschi di Siena per la manifestazione internazionale Danza in fiera. Vince il premio Fuori 2015, promosso da Fondazione Grosseto Cultura, con residenza artistica a Berlino. Ha esposto a Milano, Spoleto, Benevento, San Gimignano e Montalcino tra le principali. Vive e lavora a Grosseto.
Il suo lavoro propone una riflessione sulla scultura contemporanea che ricerca soluzioni e approcci sempre nuovi alle differenti problematiche legate alla forma, al volume e a quest’ultime in relazione con lo spazio.
Muovendosi tra figurazione e astrazione e tra diversi campi d’indagine la sua produzione eterogenea presenta comunque forti elementi di riconoscibilità e coinvolge l’impiego del ferro, dell’alluminio e di resine sintetiche, come anche di materiali più tradizionali come la terracotta.
I suoi soggetti spaziano dalla reinterpretazione della figura umana allo studio tassonomico del regno vegetale in cui la rielaborazione delle forme attraverso l’utilizzo della modellazione tridimensionale conduce l’artista alla sperimentazione di strutture e organismi variamente articolati in cui però è sempre riconoscibile il riferimento al modello che restituisce ad ogni opera un forte senso di classicità.
PREMI E MOSTRE
2018
Tecnica mista su carta, a cura di Davide Sarchioni, galleria Il Frantoio, Capalbio.
5° Biennale di Viterbo, sez. Orvieto a cura di Isaco Praxolu, Vetrya corporate campus, Orvieto.
2017
Ricognizioni. Dai Bocs Art i linguaggi del contemporaneo, a cura di Alberto Dambruoso,
BoCs Art Museum, Cosenza.
Aedes, intervento per Una Vetrina, Via del Consolato, Roma.
Undisclosed Stories, a cura di Davide Sarchioni, Maria Concetta Monaci in collaborazione con Dimitri Angelini, Palazzo Collacchioni, Capalbio (GR).
Tensione mimetica, a cura di Davide Sarchioni, Palazzo Petrangeli Papini, Bagnoregio (VT).
Premio Fornovecchino, a cura di Davide Sarchioni, Casa studio di Thomas Lange e Mutsuo Hirano, Castel Giorgio (TR).
Forever never comes, a cura di Lapo Simeoni, area archeologica di Roselle, Grosseto.
Oracolo, a cura di Nevalon Festival, Montalcino (SI).
Nature Specific, a cura di Samantha Passaniti, Az.arg. La Selva, Magliano in toscana (GR).
Rainbow Catchers, Studi Festival, Milano.
Made in Forte, a cura di Davide Sarchioni e Beatrice Audrito, Forte dei Marmi (LU).
2016
TU35/2016 Centro Pecci, Officine Giovani, Prato
Nevalon festival, Montalcino (SI).
Resilience, a cura di Davide Sarchioni, Fortezza di Montalcino, Montalcino (SI).
PhC, Capalbio fotografia, a cura di Dimitri Angelini, Associazione Culturale Il Frantoio, Capalbio (GR).
2015
TU35 – geografie dell’arte emergente in Toscana, a cura di Pietro Gaglianó e Alessandra Poggianti, Officina giovani, Prato.
Translatio, La Cittá Visibile, Ex Fonderia Leopoldina, Follonica (GR).
How to disappear completely, a cura di Camilla Martinelli, Milano.
2014
Sublimazione Inversa, Chiesa dei Bigi, Grosseto
Terravecchia, a cura di Davide Sarchioni, Comune di Frasso Telesino (BN).
2012
Seconda edizione M-A-M, Sale della resistenza, Palazzo Medici Riccardi, Firenze.
2011
M-A-M, Maestri – allievi – maestri, casa natale di Giotto – Vicchio del Mugello (FI).
StArt Point: Accademia in mostra, Museo degli Innocenti, Firenze.
2010
La nuova era – Palagio, Certaldo (FI).
RESIDENZE
2016
Bocs Cosenza, a cura di Alberto Dambruoso, Cosenza
2015
Fuori!, Kunstwerkstatt Marzahn, Berlino.
2014
Primal energy, Ansedonia (GR).
2010
M-A-M Maestri-Allievi-Maestri, Vicchio del Mugello/Firenze (con Enzo Cucchi), Regione Toscana, Accademia di Belle Arti di Firenze.
PUBBLICAZIONI
2017
BoCs Art Residenze d’artista 2015/2016, a cura di Alberto Dambruoso e Annalisa Ferraro, Manfredi edizioni.
Capalbio Contemporary Art, undisclosed Stories, a cura di Davide Sarchioni e Maria Concetta Monaci, Comune di Capalbio.
Forever Never Comes, a cura di Lapo Simeoni, MAAM, Museo Archeologico e d’Arte della Maremma.
2016
La fine del mondo, a cura di Fabio Cavallucci, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
2012
Maestri-allievi-maestri, a cura di Cristian Biasci, Assessorato alla cultura della Provincia di Firenze.
2010
StArt Point, a cura di Gianni Pozzi, Susanna Ragionieri, Laura Vecere, Accademia di Belle Arti
DAVIDE SARCHIONI (1979)
Laureato in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte Contemporanea presso l’università di Siena, dal 2005 svolge attività di critico d’arte e curatore freelance per enti pubblici, fondazioni, gallerie d’arte e privati in Italia e all’estero, realizzando progetti di mostre, collezioni, cataloghi d’arte e scrivendo per alcune riviste di settore.
Collabora con artisti italiani e internazionali affermati ed emergenti.
Dal 2010 al 2014 è stato curatore dei progetti speciali presso Museum am Dom, Würzburg (DE). Dal 2010 è direttore artistico dello spazio Il Frantoio a Capalbio (GR). Dal 2015 è curatore e consulente d’arte per LaDI Art e terramediaproject.it.
ISACO PRAXOLU (1979)
Ha frequentato scuole di danza classica e moderna con stage abilitanti tenuti da importanti coreografi internazionali quali Jasse Smith, Bill Goodson, Jamal Sims e gli Italiani Mauro Astolfi, Mauro Mosconi, Caterina Felicioni.
È stato insegnante di Danza Moderna e ha svolto esperienze di organizzatore di eventi teatrali, spettacoli e ufficio stampa. Ha svolto anche attività di gestione e controllo aziendale per diverse aziende e attualmente riveste il ruolo di responsabile marketing e comunicazione, curatore eventi e spettacoli per LaDI Art, di cui è fondatore, e terramediaproject.it.